Lavori di ampliamento della sede

Ci sono voluti due anni dall’idea di ampliare la sede di Paolo’s Home a Kibera alla posa della prima pietra, complici i ritardi dovuti a burocrazia e le elezioni politiche del 2017.
Il cantiere della nuova sede procede bene, ad oggi sono state completate demolizioni, fondamenta, piano terra e gettata dello slab (pavimento) per il primo piano. La data prevista per la consegna dei lavori è giugno, ma è difficile fare programmi con così largo anticipo visto il contesto. Poi si dovrà passare agli arredamenti e alle attrezzature necessarie per lo svolgimento delle attività. Speriamo che il centro sia pronto per l’inaugurazione di settembre.
Siamo arrivati fin qui col supporto di Fondazione Prosolidar, associazione Ho Avuto Sete e tanti amici e sostenitori di Cittadinanza Onlus e Koinonia Community.

Inclusione scolastica: 9 bambini inseriti nelle scuole di Kibera!

Nei mesi da settembre a gennaio, 9 dei 15 bambini iscritti al day care sono stati dimessi dal centro e inseriti a scuola. Adrian, Eric e Nalyne si trovano in una mainstream school (scuole inclusive, senza unità speciali dedicate a bambini con disabilità). Paige ha raggiunto Angel nella scuola pubblica di Joseph Kengete, in una classe per bambini non udenti. Darleen, Peter, Purity e le gemelle Shadia e Nadia sono stati inseriti a Little Rock, alcuni in classi separate e altri in una classe inclusiva.
Denis è pronto per l’inserimento ed è stata anche individuata la scuola, ma la sua condizione di salute richiede con ogni probabilità un intervento chirurgico.
Dopo i due interventi chirurgici agli occhi fatti tra agosto e ottobre, Piccolo Peter sta finalmente meglio. Sia gli operatori del centro Paolo’s Home, sia l’insegnante della scuola dov’era stato inserito ci raccontano di come Peter avesse fatto passi da gigante. La maestra ci spiega come, nell’ultimo trimestre, Peter avesse ripreso energie e sicurezza e riuscisse persino a correre da un capo all’altro del cortile dopo aver passato molti mesi senza uscire neanche dall’aula. Marion, la counselor del centro, ha confermato che Peter ha iniziato a parlare. Purtroppo la famiglia ha deciso di lasciare Nairobi per tornare al paese della madre, a 8 ore d’auto da qui. Speriamo che Peter trovi migliori condizioni abitative di quelle che ha lasciato (baracca di fronte allo scolo dei liquami). Contattaremo la famiglia con regolarità per assicurarci che venga inserito in una scuola.


Altri aggiornamenti dal centro e dallo staff

Caroline, una delle insegnanti del centro, ha continuato a utilizzare alcune delle pratiche e degli strumenti appresi dai neuropsicologi volontari ANSvi durante l’ultima missione.
Nonostante la scarsità di figure professionali formate in materia, è stata assunta Anne, la nuova logopedista che riesce a garantire con maggior continuità i due giorni di terapia alla settimana necessari. E’ stata selezionata da una lista di candidati dal corso dell’università Kenyatta  e si è inserita molto bene nel team di Paolo’s Home.
A gennaio sono stati inseriti 4 nuovi bambini nel day care, mentre altri ne seguiranno nelle prossime settimane.
Per quanto riguarda invece gli outpatients (i bambini non ammessi nel day care ma seguiti dal centro attraverso sedute di fisioterapia e visite a domicilio), dall’estate scorsa il trend è rimasto costante. Se da un lato è stato riscontrato un calo dell’accesso, dovuto allo spostamento del centro presso la sede temporanea, dall’altro è stato compensato da un aumento di presenze nelle cliniche satellite di sedi periferiche attivate nei quartieri di Riruta e Laini Saba.

(Alessandro Latini, direttore di Cittadinanza, dopo la visita a Paolo’s Home del 16/01/2019).

Il centro Paolo’s Home è sostenuto grazie al contributo della Chiesa Valdese, della fondazione Irma Romagnoli e della Regione Emilia Romagna (progetto DESK-CUP  n. E47B18000110009).