Bruna Sironi, dal 2018 volontaria di Cittadinanza a Nairobi, collabora stabilmente con la rivista Nigrizia e ha alle spalle oltre 20 anni di cooperazione in Africa. Oggi ci regala uno splendido spaccato di quotidianità del centro Paolo’s Home, dove le attività sono riprese a pieno ritmo, seppur con nuove regole per mantenere la sicurezza. La bellezza del ritrovare la normalità…con qualche novità!

Paolo’s Home, un luogo anche per le madri
Paolo’s Home non é solo la casa in cui i bambini disabili
 di Kibera ricevono le cure necessarie per inserirsi nella vita nel modo migliore possibile stante la loro condizione, ma è anche la casa delle loro famiglie, in particolare delle loro mamme e in genere delle persone che di loro si prendono cura. Con il passare degli anni è diventata quasi un centro di aggregazione, dove le mamme ricevono sostegno in molti modi diversi e dove ricominciano a socializzare dopo aver sperimentato l’isolamento per lo stigma che circonda chi ha partorito un figlio disabile, ancora spesso considerato nel paese come un castigo divino per una colpa commessa, e una colpa grave, vista la punizione. A Paolo’s Home riacquistano gradualmente fiducia in se stesseimparano a prendersi cura del figlio con speciali bisogni, ma anche degli altri, con maggior competenza e si preparano ad affrontare le sfide della vita con strumenti piú adeguati, sperimentando inoltre che in gruppo si è piú forti.

Il progetto orti urbani
Il questo periodo le mamme hanno imparato a fare un orto urbano. L’attivitá – finanziata dalla
Regione Emilia Romagna e realizzata grazie alle competenze di un’impresa sociale ambientalista
locale, Miti Alleance – contribuisce certamente ad alleviare la preoccupazioni sul cosa mettere quotidianamente in tavola. E’ una preoccupazione costante nelle famiglie di molti dei nostri bambini, ma durante questa pandemia per alcuni si è tramutata in un incubo vero e proprio. Molte famiglie, infatti, avevano perso dall’oggi al domani ogni fonte di reddito, spesso derivante dal settore dei servizi di base alla persone e dal piccolo commercio informale. I lavori piú colpiti dai provvedimenti governativi per controllare il diffondersi del coronavirus.
Avere a disposizione delle verdure, peró, contribuisce non solo a riempire lo stomaco ma soprattutto
a riempirlo in modo consapevole, tenendo conto delle necessitá nutrizionali di tutti i componenti
della famiglia, ma soprattutto dei figli disabili. Questo particolare aspetto è stato approfondito
dall’intervento di una nutrizionista. La partecipazione delle mamme al progetto è stata davvero seria
e costante. E’ stata certamente sostenuta dal desiderio di impararare qualcosa che puó servire nella
vita quotidiana, ma anche dal piacere di passare del tempo insieme in modo costruttivo, in un
periodo in cui la testa è troppo spesso occupata da problemi che sembrano troppo grandi da
affrontare da soli.

Insieme si fa la differenza (anche economicamente)
La convinzione che insieme si puó fare la differenza nel modo di affrontare le difficoltá della vita sta
alla base anche del successo dei gruppi di risparmio e prestito che si stanno moltiplicando a Paolo’s
Home. Il primo è nato, timidamente, alcuni anni fa. Una ventina di mamme hanno cominciato a
discutere di come poter migliorare le proprie fonti di reddito e hanno concordato che l’ostacolo
erano i soldi per iniziare qualsiasi nuova attivitá e poi per svilupparla. Hanno deciso di mettere
insieme settimanalmente i propri risparmi, talvolta davvero minimi, in modo da disporre di un
gruzzolo cui attingere. Hanno sviluppato un proprio regolamento, hanno aperto un conto in banca e ogni giovedí si incontrano per raccogliere i risparmi e rispondere alle richieste di prestiti. Ogni socia puó avere un prestito proporzionale ai risparmi versati in modo che sia stimolata a risparmiare e non faccia il passo piú lungo della gamba nel chiedere. Il gruppo si è pian piano rafforzato e opera in autonomia, sotto il monitoraggio costante di Concepter, la nostra assistente sociale, e dello staff del centro in generale. Diverse socie hanno davvero dato una piccola svolta alla loro vita.
Le richieste di adesione si sono moltiplicate, tanto che si é ritenuto opportuno orientarle verso la formazione di un nuovo gruppo, che si riunisce presso il centro il martedí. Ma ora ci si chiede come fare per rispondere alle nuove e sempre piú pressanti richieste di adesione. Un terzo gruppo? O la spinta ad un cambio di passo per chi ormai puó stare saldamente sulle proprie gambe?

Le mamme del centro diurno
Intanto si sta riformando il gruppo delle mamme dei bambini che frequentano l’ambulatorio di
Kivuli, che era troppo giovane per resistere allo tsunami della pandemia, ma richiesto
pressantemente appena la bufera ha lasciato il posto ad una nuova, e ancor piú complicata,
normalitá. I gruppi di risparmio e prestito sono comuni nella tradizione di molte comunitá africane e stanno davvero alla base di molti percorsi di uscita dalla povertá. L’efficacia di questo strumento, ormai generalmente conosciuto come microfinanza e microcredito, è riconosciuto universalmente. A Paolo’s Home non abbiamo scoperto nulla di nuovo, ma sicuramente il successo di questo programma di rafforzamento psicologico, sociale ed economico delle mamme dei nostri bambini dipende soprattutto dall’empatia, dalla dedizione e dalla competenza dello staff del centro che ha saputo interpretare il bisogno e offrire una soluzione che si è dimostrata, in molti casi, efficace e sostenibile.

Le attività del progetto Paolo’s Home sono realizzate all’interno del progetto SPARK- PROTEZIONE SANITARIA, ACCESSO A CIBO, RIABILITAZIONE ED EMPOWERMENT PER I BAMBINI CON DISABILITÀ E LE LORO MADRI NELLE AREE SVANTAGGIATE DI NAIROBI (KENYA) (ID 7) –
Kenya (paese prevalente) – CUP n. E41B20001260003 della Regione Emilia Romagna e con il contributo della Chiesa Valdese e della Fondazione Irma Romagnoli.