Metter nero su bianco un’esperienza professionale e umana così intensa risulta complesso, ma altresì costituisce la possibilità di rielaborarla e ricostruirla. Decido di propormi per quest’avventura in quanto credo profondamente nel valore della mia professione rispetto il prossimo, colui che possa beneficiarne, di qualsiasi colore e provenienza sia, e dare al contempo a me occasione di crescita. Parto con la consapevolezza di mettermi alla prova come persona, come donna e come professionista, con la voglia di vivere che da sempre mi contraddistingue ma che forse scalpita un po’ di più da un paio di anni a questa parte.. se vuoi, puoi!

Questo è un po’ il mio motto e con la mia partenza a dimostrazione di quante difficoltà e complicazioni si possano superare se.. solo lo vogliamo. “è una mano tesa ad aiutarti, un sorriso condiviso, uno sguardo oltre le diversità, un sentire comune, uno spingersi sull’orlo per poter volare”, questo scrivevo su un Bloc notes una delle prime sere a Kibera-Nairobi profondamente colpita da situazioni e vissuti inaccessibili purtroppo anche alla più fervida immaginazione. Porterò con me ogni sguardo, ogni sospiro e ogni sfumatura nelle espressioni che ho colto, il piacere di lavorare e confrontarsi in un gruppo che condivide uno sguardo comune perché, anche in tema di disabilità, la bellezza è negli occhi di chi guarda! Con la speranza, forse, chi lo sa, di un ritorno, consiglio a qualsiasi persona possa sentire il progetto di Cittadinanza vicino a se, al di là della professione ricoperta, un bagno in una realtà così dura ed estrema ma che apre a riflessioni personali e sociali profonde.
(Giulia, neuropsicologa dello sviluppo)